Quando e perché rivolgersi a un avvocato per il recupero crediti

Chiunque può trovarsi nella situazione di dover recuperare un credito. Pensiamo, per esempio, a una impresa che fornisce un prodotto o un servizio a un’altra, ma non riceve quanto dovuto. Oppure, prendiamo un professionista o un artigiano che eseguono una prestazione per un privato, per esempio, che però non paga.

Di fronte a queste situazioni, in molti tentano di risolvere la questione bonariamente, telefonando al debitore e inviando lettere e solleciti via mail, per cercare di ottenere quanto dovuto, senza pregiudicare il rapporto. Purtroppo, però, può capitare che i tentativi amichevoli non bastino e che per poter recuperare il proprio credito si debba ricorrere a un avvocato.

In questo articolo vediamo in quali casi rivolgersi a un legale – evidenziando anche i casi in cui, purtroppo, cercare di riscuotere un credito non è conveniente -, chi è e cosa fa un avvocato che si occupa di recupero crediti e perché dovresti rivolgerti a un legale esperto, per recuperare le somme che ti sono dovute.

Una premessa doverosa sulla convenienza a recuperare il credito

Prima di approfondire in quali casi rivolgersi a un avvocato, è importante fare una premessa: non sempre recuperare il credito è possibile. Se il debitore è insolvente – ed è quindi privo di un patrimonio aggredibile – tentare un’azione di recupero crediti potrebbe risultare infruttuoso. Il rischio, quindi, è non recuperare il dovuto e sostenere inutilmente dei costi. Chiaramente, ciò non vieta al creditore di agire per recuperare quanto dovuto. In ogni caso, rivolgersi a un avvocato esperto in recupero crediti è il primo passo per capire se è possibile recuperare il dovuto e quali sono le strade percorribili per ottenerlo.

In quali casi rivolgersi a un avvocato per recuperare un credito?

È consigliabile rivolgersi a un avvocato quando i tentativi di recupero del credito in autonomia non sono andati a buon fine e soprattutto quando il debitore è inadempiente da tempo o sta adducendo dei pretesti per cercare di evitare di pagare. 

A volte, grazie all’intervento di un professionista è possibile risolvere la situazione in breve tempo, magari con qualche lettera e qualche contatto.

In altri casi, quelli più complessi, occorre invece agire giudizialmente. Vediamo dunque alcune delle attività che un avvocato può suggerire di intraprendere per recuperare un credito. Ma prima, chi è e cosa fa un legale che si occupa di recupero crediti? 

Avvocato per il recupero crediti: chi è e cosa fa

Un avvocato che si occupa di recupero crediti è un legale iscritto all’Ordine degli Avvocati e abilitato alla professione, che ha maturato una significativa esperienza nel recupero crediti sia in ambito stragiudiziale (e quindi senza ricorrere alla Autorità Giudiziaria) che in ambito giudiziale (cioè, davanti al giudice).

Personalmente, in oltre 15 anni di attività, ho seguito numerosi casi di recupero crediti a favore di imprese, professionisti e privati. Ecco come procedo solitamente.

Analisi del caso e della documentazione

Il primo passo è sempre effettuare una approfondita analisi preliminare del caso e, quindi, in particolare:

  1. esaminare tutta la documentazione disponibile;
  2. valutare la solvibilità del debitore, effettuando se del caso anche accertamenti;

In questa prima fase, verifico anche se è presente un contratto scritto.

Infatti, è importante sapere che l’assenza di un documento che dimostri quale sia stato il rapporto che ha dato origine al credito insoluto e l’esatta entità di quest’ultimo (per esempio un contratto o un preventivo firmato da entrambe le parti), complica un pochino le cose visto che la fattura, da sola, non basta a dimostrare che c’è stato un accordo e men che meno nel caso in cui questa venga contestata.

È per questo che consiglio sempre ai miei clienti (professionisti e imprese) di:

  • stipulare un contratto scritto, che indichi natura della prestazione, compensi, tempistiche e termini di pagamento, prima di fornire il bene, erogare il servizio o la prestazione professionale
  • conservare tutta la documentazione amministrativa e la corrispondenza con i loro clienti (e-mail, raccomandate, PEC, documenti di trasporto) per avere le prove da presentare in un eventuale giudizio

Dunque, quali documenti dovrebbe portare il creditore all’avvocato?
Ecco i più importanti:

  • Contratti, preventivi, accordi scritti tra fornitore (creditore) e cliente (debitore)
  • Fatture emesse, ricevute e solleciti di pagamento
  • Corrispondenza (e-mail, PEC, raccomandate…)  
  • Documenti che dimostrano la consegna dei beni o dei servizi concordati e non saldati (per esempio, documenti di trasporto, rapporti di servizio, e-mail)

Valutazione prognostica del debitore

Il secondo passaggio consiste nel valutare la solvibilità del debitore

Si deve infatti cercare di stabilire quale sia il rischio che le condizioni patrimoniali del debitore non consentano di recuperare il credito, vanificando così le attività di recupero. In questa fase, è raccomandabile – ma molto dipende dall’ammontare del credito e dalle peculiarità del debitore – effettuare un’indagine patrimoniale per acquisire notizie sul debitore (per esempio per capire se è proprietario di beni immobili o mobili registrati, di crediti come redditi da lavoro o assimilati). 

Cosa prevede il recupero dei crediti tramite avvocato

Valutata la situazione, se il cliente è d’accordo, segue la procedura di recupero del credito, che di solito avviene prima per via stragiudiziale ed eventualmente in giudizio.

Attività stragiudiziale di recupero del credito

L’attività stragiudiziale del recupero crediti avviene fuori dal giudizio, cioè senza ricorrere all’Autorità Giudiziaria e prevede, come prima cosa, una lettera di intimazione di pagamento (a volte chiamata anche “lettera di messa in mora”), cioè una comunicazione, che viene inviata o tramite PEC o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Con la lettera, il creditore, per il tramite del suo legale, intima al debitore di adempiere all’obbligazione entro un determinato termine altrimenti procederà per vie legali. Ne consegue che il documento deve contenere l’indicazione del debito e il termine entro cui saldarlo. Questa lettera, oltre a essere il primo passo dell’azione di recupero, ha anche un’altra importante funzione: interrompere la prescrizione del diritto di credito.

Se il debitore risponde alla lettera di messa in mora, l’avvocato può avviare delle negoziazioni per risolvere la vertenza in modo amichevole.

Capita sovente che si riesca a ottenere l’immediato pagamento (magari a fronte di qualche piccola concessione al debitore) oppure che si concordi un piano di rientro che, nell’arco di poco tempo, conduca al pagamento del credito. Se il debitore non risponde alla lettera o se le parti non trovano un accordo, l’avvocato avvia le procedure per il recupero giudiziale del credito.

Attività giudiziale di recupero del credito

L’attività giudiziale di recupero del credito è finalizzata all’ottenimento di un titolo esecutivo, cioè un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria di condanna del debitore al pagamento del dovuto.

Tale titolo esecutivo si ottiene all’esito di un procedimento giudiziario che, salvo casi particolari, per quanto riguarda il recupero crediti, si instaura con il deposito di un ricorso per decreto ingiuntivo.

Il decreto ingiuntivo, per quanto in questa sede interessa, è un provvedimento emesso dal Giudice con il quale viene ingiunto, per l’appunto, al debitore di pagare una somma di denaro al creditore.

Quando il decreto ingiuntivo diviene esecutivo – per esempio laddove sia concesso provvisoriamente esecutivo o in caso di mancata opposizione del debitore nel termine di rito – si potrà procedere esecutivamente, per esempio, pignorando beni o crediti del debitore.

Quanto costa rivolgersi a un avvocato per il recupero crediti?

Il costo per rivolgersi a un avvocato per il recupero crediti varia in base alla complessità del caso e al lavoro svolto. Personalmente faccio sempre riferimento ai parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense dettati dal DM 55/2014 e successive modifiche.

Perché farsi assistere da un avvocato per recuperare le somme dovute

Tentare di recuperare il credito da sé, inviando solleciti, è possibile, perché a volte, il debitore è solo in ritardo e alla fine pagherà. Tuttavia, attendere troppo può diventare controproducente: come abbiamo visto, esiste una prescrizione anche per i crediti: di norma è 10 anni (art. 2946 c.c.) per quelli di origine contrattuale, ma esistono diverse eccezioni. 

Per esempio, per quanto riguarda i crediti dei professionisti, per il compenso dell’opera prestata e per il rimborso delle spese correlative, è prevista una prescrizione presuntiva di 3 anni (art. 2956 c.c.).

Rivolgersi a un avvocato con esperienza nel recupero crediti aumenta la probabilità di ottenere indietro le somme dovute o, quanto meno – nel caso in cui il debitore non abbia realmente la possibilità di pagare –, di negoziare un accordo. Perché questo sia possibile, è necessario conoscere le procedure previste dalla legge. Senza contare che, a volte, i costi richiesti dall’azione di recupero del credito possono superare di molto l’importo del debito: l’avvocato può consigliare al cliente la strada da seguire, anche tenendo conto di questo aspetto.

Sono l’Avvocato Francesco Calcatelli. Mi occupo di diritto civile e penale. Dal 2008 ho affrontato diversi casi di recupero crediti per conto di aziende, professionisti e privati, fra cui numerose riscossioni di crediti commerciali e individuali.

Contattami per prenotare una consulenza e approfondire il tuo caso.

Ricevo su appuntamento in via De’ Gombruti n. 16 a Bologna, dal lunedì al venerdì.

* L’articolo che hai appena letto ha uno scopo meramente divulgativo. Pertanto riporta il tema per sommi capi e con un linguaggio semplice. I termini tecnici sono infatti ridotti al minimo. Non sostituisce il parere di un legale né ha la pretesa di essere un contenuto a carattere scientifico.